Cenni architettonici e urbanistici

Museo Civico di Palazzo della Penna

L’originale struttura di Palazzo della Penna è il risultato di una grande varietà architettonica e decorativa, chiaramente individuabile tra le stratificazioni storiche che convivono armonicamente al suo interno. La prima configurazione architettonica del palazzo poggia su una spina strutturale costituita dalla muratura, presumibilmente intermedia o perimetrale, della cavea di un antico anfiteatro romano, impiegata in epoca medievale come piano di sedime di nuove costruzioni. Al medioevo, infatti, risale l’edificazione delle prime case a schiera che insistevano sui resti ancora in parte visibili sulla strada interna e sul fronte est del palazzo.

Nel XVI secolo queste case, la strada e i resti dell’Anfiteatro Marzio furono inglobati e fusi in un unico palazzo, rappresentativo prima della famiglia dei Vibi e poi degli Arcipreti della Penna. Fu allora che l’edificio acquisì la facies architettonica ancora prevalente creando, grazie alla voltatura della strada urbana ancora percorribile (e sulla quale affacciano l’ingresso della collezione Dottori e i Futuristi umbri e i resti dell’anfiteatro romano), un affascinante percorso coperto che preserva quasi intatto un frammento di Medioevo.

Altra caratteristica inconfondibile del palazzo è la torre della facciata su Via Marconi, originariamente riferibile a una serie di fortificazioni quattro-cinquecentesche delle mura medievali e, assieme a queste, assorbita e riadattata nel palazzo gentilizio con l’apertura di nuove finestrature e la creazione di una sopraelevazione sempre finestrata e circolare. La torre fu definitivamente inglobata all’interno del palazzo a seguito di un ampliamento settecentesco che ne ridefinì ulteriormente gli spazi, a favore di una trasformazione in senso sempre più marcatamente residenziale di un’area che nasceva, per la presenza delle mura medievali, a connotazione prevalentemente militare.
 

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