Piatto con Infanzia di Bacco

MUVIT Museo del Vino

Mastro Giorgio Andreoli da Gubbio
maiolica a lustro
1528

Tratta da una incisione di Marcantonio Raimondi su idea di Raffaello, l’idilliaca infanzia del dio è esaltata dal lustro. Il verde cantaride che lumeggia il paesaggio e il rosso rubino che colora il grappolo, l’acino che il piccolo Bacco mette in bocca al satiro che lo ha allevato e l’anfora che quest’ultimo tiene in mano, rientrano nella migliore tradizione mastrogiorgesca.

L’altissima conoscenza tecnica e l’eccezionale senso del colore portano Mastro Giorgio a riscoprire le tecniche fatimitiche e mesopotamiche, da cui attinge l’ineguagliabile lustro rubino che caratterizza la sua produzione differenziandola da quella di Deruta e di Urbino. È a lui, non a caso, che ricorrono i più grandi vasai. Il lustro si ottiene su di un oggetto già invetriato e cotto applicando una sottile pellicola di particelle metalliche che, in seguito a un processo di riduzione, determinano effetti d’iridescenza di vario colore, secondo il metallo usato.
 

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