Storie dei Santi Pietro e Paolo

Complesso museale di San Pietro

Orazio Alfani e Leonardo Cungi
affresco
1547-1548

I documenti di archivio ricordano che Orazio Alfani venne pagato tra il 1547 e il 1548 “per li quadri del coro” raffiguranti le Storie dei Santi Pietro e Paolo. Il pittore si avvalse probabilmente dell’aiuto di Leonardo “dal Borgo” (ovvero Leonardo Cungi originario di Sansepolcro), menzionato in un pagamento del 1556. Il coro della basilica, situato in origine al centro della chiesa, venne smontato alla fine del XVI secolo per i lavori di ristrutturazione guidati da Valentino Martelli; in questa occasione gli affreschi di Alfani furono spostati in controfacciata.

Il ciclo presenta un forte e unitario richiamo alla pittura post-raffaellesca, ampiamente espressa a Perugia nel cantiere della Rocca Paolina dove, a partire dal 1543, lavorarono (guidati probabilmente da Giorgio Vasari): Raffaellino del Colle, Lattanzio Pagani, Dono Doni e Cristofano Gherardi detto il Doceno. La guarigione dello storpio mostra infatti richiami, nell’impostazione della scena, al cartone di analogo soggetto ideato da Raffaello per gli arazzi della Cappella Sistina. Ispirati al tardo linguaggio di Raffaello sono anche i colori, di smaltata purezza, e le forme rifinite con notevole accuratezza.
 

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