Vergine Assunta tra i Santi Tommaso e Sebastiano

Museo di Palazzo Baldeschi

Matteo di Pietro da Gualdo
tempera su tavola
1495-1500

L’opera è un chiaro esempio della sottile poesia popolare di Matteo da Gualdo, pittore caro a Federico Zeri che, per la consuetudine di dipingere figure allungate, amò definirlo “un Modigliani della provincia quattrocentesca”. Agli inizi del Novecento il dipinto si trovava nella collezione Salvadori di Venezia. Un intervento conservativo effettuato nel 2000 ha potuto confermare l’assoluta integrità di questa tavola, da classificare tra le cose migliori di Matteo da Gualdo, eccentrico pittore della fine del Quattrocento attivo tra Gualdo Tadino, Nocera Umbra e Assisi. Nel Museo Civico di Gualdo si trovano, di sua mano, circa dieci dipinti. Non meno ricca è la Pinacoteca di Nocera dove si trova, fra l’altro, una stupenda tavola raffigurante l’Incontro di Gioacchino e Anna alla Porta Aurea di Gerusalemme. È proprio il confronto con quest’opera che consente di attribuire a Matteo la tavola della Fondazione Cassa di Risparmio, straordinario capolavoro dell’eccitata e fantasiosa espressività del maestro gualdese. Ragionevole è una sua datazione intorno al 1495-1500.  

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